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Il territorio pisano

Il territorio pisano

Il comune di Buti è circondato dai monti pisani che arrivano ad una altezza di 1000 metri sul livello del mare, che creano intorno al borgo ed alle cascine una barriera, al cui interno, nella valle, si trova il centro abitato.

Questi monti proteggono la valle dai venti provenienti dal mare carichi di salmastro ed in parte anche dai venti freddi invernali di tramontana, il micro-clima che si crea favorsice la coltivazione di piante di olivo, vigna etc… Che producono dei frutti di alta qualità.

Alle fine del 1800 i grandi proprietari fondiari del comune compresero la qualita’ di questa valle e iniziarono a modificare la fisionomia del monte, dal piano fino ad una altezza di alcune centinaia di metri il territorio venne trasformato, i castagni ed altri arbusti vennero in parte tolti e le pendenze del terreno lascio’ il posto a terrazzamenti con muretti a secco, strade bianche ed opere idraluiche per la raccolta delle acque piovane. Su queste nuove tearrazze vennero piantate principalmente piante di olivo della specie frantoiane, ed alcune moraiole, leccino e mignole; ed in alcune zone minori nella fascia piu’ basse ed in pianura anche i vigneti con i tipici viziati del chianti classico.

Nel comune vennero create delle cooperative di braccianti contadini che a mano (con i pochi strumenti di lavoro a disposizione ed animali da traino), con grande sapienza artistica, lavorarono per anni a questa opera di trasformazione del territorio e man mano ne divennero anche i sapienti contadini di tali colture di cui gia’ conoscevano i segreti da generazioni precedenti.

Nella piana della valle, nei vari punti utili alla coltivazione e vicini a ruscelli vennero costruiti molti piu’ frantoi a cui nel periodo della raccolta i vari contadini portavano le olive per la frangitura e la divisione delle parti con il proprietario del fondo (pochi contadini erano anche proprietari dell’appezzamento di terreno che lavoravano).

L’olio di buti fu portato a fiere e concorsi dove ottenne importanti riconoscimenti.

Ogni famiglia di contadini ricevava dal proporietario una modesta abitazione per se e la famiglia, spesso numerosa, un certo numero di piante di olivi da coltivare, se possibile anche un piccolo vigneto, un pezzo di bosco per la legna da ardere nel camino e per la cucina, dei locali dove poter allevare alcuni animali come vitelli, mucche da latte, polli, conigli etc.. Utili al fabbisogno della famiglia o per un piccolo commercio di sussistenza.

Torretta Buti nel territorio pisano

La Torretta

Nella proprieta’ della famiglia Buti vi sono sia il casolare che la casa padronale con annessa una torretta di epoca molto piu’ antica, questa torre con muri molto spesse e costruita con pietre e massi del posto e’ servita da appoggio per la casa eretta nei primi anni del ‘900 come residenza, in alcuni periodi dell’anno, della famiglia proprietaria del fondo, normalmente in primavera ed in autunno.

La torre fu eretta alcuni secoli fa (la data precisa non la sappiamo, forse 1600, comunque nel periodo della repubblica pisana) come punto di osservazione della zona circostante in particolara la pianura (padule di sextum) sottostante e le strade nele colline vicine. Essa veniva presidiata da una piccola guarnigione, forse 2 o 3 persone al massimo, le quali inviavano dei segnali con i riflessi del sole sugli specchi alle altre torri presenti lungo le aperture della valle di buti, per proseguire lungo i monti pisani verso Vicopisano (fortificata su disegno del brunelleschi), Calci, fino altre torri nel piano di Pisa ed arrivare alla citta’ di Pisa.

Di questa torre rimangono solo alcune parti ancora originali, sicuaremente la porta di ingresso (il pezzo piu’ bello), la forma di alcune finestrine, una parte del terrazzino al primo piano, il forno di cottura nella cucina a piano terra. Il resto, nel corso dei secoli, e’ stato modificato e riadattato agli usi di una abitazione in cui alloggiavano i componenti della famiglia del proprietario con la servitu’ e l’autista che li seguiva nei vari spostamenti fra le varie abitazioni di cui disponeva la famiglia nel territorio pisano, quella in citta’ a Pontedera e quella al mare di marina di Pisa o Tirrenia.

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